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Pranzo Di Carnevale A Napoli E Lasagna

Pranzo di carnevale a Napoli: non siamo mai sazi!

Pranzo di carnevale a Napoli: una vera e propri orchestra di sapori. Esiste Carnevale e Carnevale! Quello napoletano, ad esempio, ha inizio il 17 gennaio, giorno in cui si celebra la Festa di Sant’Antuono, e termina martedì grasso. E’ proprio durante questa giornata che i partenopei, e non solo loro, sfruttano ogni momento libero per mangiare la carne prima dell’avvento del mercoledì delle Ceneri che, nella tradizione cristiana, segna l’inizio della Quaresima, ossia del tempo di preparazione alla Pasqua e, di conseguenza, dell’astinenza dai cibi grassi.

Il clou dei festeggiamenti, almeno a tavola, si raggiunge proprio il giorno di martedì grasso che rappresenta la fine della settimana dei sette giorni grassi. Quindi è proprio per tale motivo che l’ultimo giorno di Carnevale si mangia, soprattutto a Napoli, di tutto!!! Curioso di scoprire tutti i piatti tipici del Carnevale a Napoli?

Lasagna: la regina della tavola.

Regina indiscussa del pranzo di carnevale a Napoli è la lasagna. La lasagna è un piatto tipico emiliano, ma i napoletani l’hanno rielaborata così bene da farla diventare il pezzo forte di questa festività. Ricotta, ragù, polpettine e mozzarella dominano sovrani e siamo ben lontani da carne tritata e mozzarella della tradizione del nord. I napoletani la mangiano o la domenica a pranzo o il giorno del martedì grasso come usanza vuole. La lasagna di Carnevale non è certo nata a Napoli anche perchè la pietanza è di origine emiliana ma nel capoluogo campano, possiamo affermarlo senza alcun’ombra di dubbio, è stata rielaborata così bene a tal punto da poter parlare di una vera e propria rinascita.

Da noi si è preferito sostituire gli ingredienti originali con ricotta, ragù, polpettine, e mozzarella. E chi può darci torto? In fondo prepariamo un piatto ricco, abbondante. Ricordiamo, inoltre, che questa prelibatezza viene consumata in occasione del martedì grasso. Cosa significa? Vale a dire prima del periodo di “magro”, di penitenza e di astensione tipico della Quaresima. Per il napoletano doc, poi, la lasagna non è semplicemente l’emblema del Carnevale perchè la sua ‘ricchezza’ la rende il piatto indicato per ogni occasione “importante”.

Braciola napoletana

Pranzo di carnevale a Napoli: e il secondo?

Volendo passare al secondo piatto non può di certo mancare a Carnevale la braciola insieme al famosissimo ragù. Un posto d’onore meritano, infatti, proprio le braciole, il secondo preferito dei partenopei durante le festività carnascialesche. Non sono fette di carne spessa, si tratta piuttosto di involtini di carne bovina ripiene di uva passa, pinoli, aglio, prezzemolo e pecorino. Pensate che questa pietanza pare essere nata intorno al Settecento.

Si tratta, infatti, di una delle tante prelibatezze messe a punto dai cuochi francesi trapiantati a Napoli al seguito dei nobili della Corte Borbonica, i quali inventarono tante ricette della cucina napoletana fondendo le tecniche culinarie francesi con i superlativi ingredienti e le tradizioni locali.

Migliaccio tradizione napoletana carnevale

Per finire vi presentiamo i dolci di Carnevale

Il re della tavola napoletana durante il martedì grasso risponde al nome di migliaccio. Le vetrine delle pasticcerie sono colme di questo simpatico pasticciotto a base di semolino, presente con la variante dello zucchero caramellato in superficie. In qualsiasi casa napoletana sarete inebriati dall’odore dolce della cannella. La vera ricetta tradizionale prevedeva l’utilizzo del miglio, un cereale molto povero a cui si deve anche l’origine del nome di questo straordinario dolce tutto partenopeo. Verso la fine del Settecento questo dolce mutò. Anche in questo caso, come nel sanguinaccio, non fu più possibile adoperare il sangue di maiale.

Tra i dolci del pranzo di carnevale a Napoli, come non ricordare le chiacchiere. Una striscia di pasta, fatta solo con acqua e farina, con la classica bordatura a zig-zag, Ne esistono tante varianti: fritte o al forno, farcite o semplici. Se volete assaporare la vera essenza del Carnevale a tavola, allora non dovete perdervi le chiacchiere. Ed infine il sanguinaccio, lì dove le chiacchiere si tuffano e si ricoprono di ulteriore sapore. Il nome deriva dalla tradizione che lo voleva realizzato con una percentuale di sangue di maiale, oggi non più utilizzata. Questa delizia del palato, a base di cioccolato, mette a dura prova la bilancia e può essere consumata realmente a cucchiaiate.